DOVE SIAMO
Radda in Chianti è praticamente equidistante, a meno di 50 chilometri fra Firenze e Siena. Siamo nel cuore della Toscana e Radda è la capitale del comprensorio del Chianti Gallo Nero.
RADDA IN CHIANTI
Radda ha radici antiche che risalgono al 2000 AC; probabilmente abitata da pastori che spostavano le loro pecore fra le colline come del resto avveniva fino agli anni '60. Sicuramente è stata anche una fortificazione etrusca e proprio questo popolo cominciò la coltivazione della vite per la produzione di vino. Nel 1260, a seguito della famosa battaglia di Montaperti fra Ghibellini di Siena e Guelfi di Firenze che si concluse con una storica e clamorosa sconfitta di Firenze, venne deciso di fortìificare Radda e i paesi limitrofi di Castellina e Gaiole per creare una linea difensiva. I castelli nacquero in quel periodo. Le incursioni e le battaglie però terminarono solo quando Siena venne annessa alla Repubblica di Firenze e da allora venendo a mancare la necessità difensiva, i castelli e le fortificazioni si trasformarono pian piano in abitazioni e ville che ancora oggi caratterizzano il territorio di Radda.
Fra i castelli del territorio oltre ai più famosi Castello di Brolio, Castello di Meleto e di Gaiole, va sicuramente ricordato Volpaie il cui piccolo abitato è rimasto praticamente intatto, la tenuta di Albola che in parte è quanto resta dell'antico castello e in parte una villa in stile rinascimentale. Ci sono poi le case a torre che nel medioevo erano le case dei signori e fra queste Montevertine e Borraccoli mentre fra le case signorili va menzionate Le Marangole che si trova poco fuori Radda.
LA CASA DEL CHIANTI CLASSICO
All'nterno dell'ex convento settecentesco di Santa Maria al Prato, ha sede un'esclusiva enoteca del Gallo Nero. L'ambiente è magico e riporta indietro nella storia per il sapiente restauro che ha lasciato intatto il chiostro e le celle originali del convento. Bellissima la sala del camino dove è possibile pranzare in alternativa alla terrazza che ha un affaccio sulle colline circostanti e sui vigneti del Chianti.
Sono stati studiati spazi per esposizioni ed è possibile organizzare diverse attività fra cui corsi di conoscenza o approfondimento sul vino, corsi di cucina ed altro.
La parte più caratteristica del museo è però costituita da un percorso sensoriale ed informativo multimediale dedicato al vino Chianti e alla sua storia e nascita. Un'esperienza da vivere da soli o in compagnia e che lascerà un ricordo indelebile.
LA "FIORENTINA"
questo è il nome di un taglio di carne, o meglio, della famosa bistecca come la intendiamo in Toscana. Ma cominciamo dal nome: bistecca infatti sembra venga dalla storpiatura dell'inglese beef steak... Gli inglesi infatti, frequentatori della Toscana anche al tempo dei Medici, chiamavano così i tagli che venivano cotti alla brace nelle piazze per la festa di San Lorenzo. A partire dal medioevo molte sono le influenze della cucina italiana e toscana nella cucina europea, pensate che noi diciamo ancor oggi Roastbeef all'inglese quando invece è un piatto che viene dal medioevo... toscano...e vi invito ancora oggi ad assaggiare un roastbeef esagerato a Firenze magari al mercato di San Lorenzo.
Ma torniamo alla nostra fiorentina, si dice debba essere di Chianina ma questo perchè nella Val di Chiana e anche nelle zone del Chianti la razza più frequentemente allevata è appunto quella Chianina anche perchè si tratta di un animale frugale e che ben si adatta alla vita all'aperto e addirittura alla vita nei boschi. Quindi non necessariamente Chianina, potrebbe essere di Piemontese ad esempio ma sicuramente animali allevati bene, meglio se bradi e vissuti bene quindi buona carne.
L'animale deve essere adulto e soprattutto la carne deve avere una certa marezzatura ossia una giusta distribuzione di grasso fra le fibre che è il motivo per cui in cottura diventerà morbidissima. La frollatura è fondamentale, minimo 10 gg ma meglio 15 a temperatura controllata inotrno ai 4°.
La bistecca deve essere grande e pesante, se di maschio sarà più grossa andiamo sicuramente oltre il chilo e mezzo. Deve essere cotta su ottima brace di legna, non male se si usa quercia od olivo (non carbonella per carità...) e per quanto riguarda quanto deve cuocere, qui sta lla bravura del cuoco perché in funzione del peso della carne e dell'altezza della griglia varia. Certo la carne non deve essere troppo vicina alla brace e deve essere girata una sola volta, quando affiorano i liquidi sul lato superiore. Mai salare la carne durante la cottura. insomma un'arte dal risultato di gustoi un nome famoso in tutto il mondo ma che solo in Toscana si può gustare e assaporare al meglio.
FIRENZE
Icona del turismo mondiale Firenze affonda le proprie radici nel Medioevo e raggiunge il massimo splendore nel Rinascimento, l’antica Florentia, fondata dai Romani nel 59 A.C., è stata eletta ormai da tempo immemore città artistica per eccellenza. Le opere di Michelangelo, Giotto, Botticelli, Brunelleschi e Donatello, insieme alle preziose testimonianze lasciate da insigni personaggi quali Dante, Boccaccio, Machiavelli e Galileo Galilei, ne hanno fatto una delle capitali culturali per eccellenza, capace, ancora oggi, di tramandare la storia della nostra civiltà.
La città è però conosciuta ai più solo per una parte dei capolavori architettonici ed artistici che ospita. La meraviglia di questa perla rinascimentale, depositaria di un patrimonio inestimabile, non si esaurisce con la splendida Basilica di Santa Maria del Fiore (meglio conosciuta come il Duomo e dedicata al Giglio, fiore simbolo della città), il Battistero di San Giovanni, il Campanile di Giotto, il Ponte Vecchio, la Galleria degli Uffizi, le Cappelle Medicee e le altre centinaia di celebri opere impossibili da elencare per intero in queste poche righe.
Esiste infatti “l’altra Firenze”, più nascosta e segreta, che regala veri e propri gioielli di straordinaria bellezza. L’Oltrarno, ad esempio, quartiere fra i più antichi della città, rappresenta oggi una realtà vivace dove è ancora possibile udire il “brusio” di generazioni di artigiani tenacemente attaccati ai propri mestieri. Nel dedalo di viuzze che si dipanano da Piazza Santo Spirito, cuore pulsante dell’Oltrarno, non è insolito incontrare artigiani che tramandano con entusiasmo e passione gli originali metodi di lavorazione dei manufatti che hanno reso l’artigianato artistico fiorentino famoso in tutto il mondo. Assolutamente da non perdere una sosta nella splendida Chiesa di Santa Maria del Carmine, nell’omonima piazza, con la sua Cappella Brancacci, capolavoro della pittura rinascimentale, affrescato da Masolino da Panicale, Masaccio e Filippino Lippi.
Il modo migliore per visitare Firenze è a piedi: il suo perimetro molto contenuto permette infatti di raggiungere ogni luogo in pochi minuti e, passo dopo passo, soffermarsi sui “misteri” che si celano dietro anonimi portoni o all’interno di giardini rigogliosi immersi nel cuore della città.
Il quartiere di San Niccolò, adagiato sulla riva sinistra dell’Arno alle pendici delle colline di San Miniato ed Arcetri, è la porta d’ingresso per accedere, attraverso Le Rampe, al Piazzale Michelangelo e alla Fortezza di Santa Maria in San Giorgio del Belvedere (meglio conosciuta come Forte Belvedere, realizzata alla fine del 1500 per volontà del Granduca Ferdinando I de’ Medici), due delle più suggestive terrazze sulla città dalle quali si gode un panorama mozzafiato soprattutto al tramonto. In primavera ed in estate, questi due osservatori diventano teatri en-plen-air con esposizioni e rappresentazioni di vario genere.
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